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Riserva naturale orientata del Monte Capodarso e della Valle dell'Imera meridionale Enna-Pietraperzia-Caltanissetta
Tra le maggiori aree protette dell'Isola, include, in un magnifico ambiente fluviale, le gole di Capodarso, la Grotta delle Meraviglie con cavità inesplorate, i resti di un centro indigeno ellenizzato, con una misteriosa scala antichissima scavata nella roccia di cui non si è compreso il significato. Affidata in gestione ad Italia Nostra, questa riserva naturale orientata si estende su un territorio di ben 1.485 ettari. Le grandi dimensioni della riserva, posta a cavallo tra la provincia di Enna e quella di Caltanissetta, nei comuni di Pietraperzia, Enna e Caltanissetta, ne fanno una delle maggiori aree protette dell’isola. L’area protetta è posta lungo la parte mediana della Vallata del Salso o Imera meridionale e cinge le gole del monte Capodarso. Il fiume Salso, dalle acque ad alto contenuto salino, che attraversa questa area protetta, nell’antichità navigabile, è stato un’importante via di comunicazione tra le coste e l’interno dell’isola. Sembra che lungo esso siano risaliti i micenei che frequentavano la marina agrigentina; certamente la valle fece da strada alla penetrazione greca, non a caso tutta l’area è interessata da antichi centri indagati o ancora da indagare come Capodarso, Sabucina, Gebel Habib, Monte S. Giuliano e Juculia. Lo stesso monte Capodarso, sito di un antico insediamento siculo ellenizzato ancora anonimo, fa parte integrante della riserva, sia in ragione delle presenze archeologiche, tra i quali risalta l’incredibile scalinata verso il vuoto, ma anche per la scenografica posizione paesaggistica della sua lunga rupe di calcarenite come per le miniere di zolfo Giumentaro e Giumentarello, oggi abbandonate.