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La Nostra Bellissima Terra, foto e paesaggi stupendi della nostra Sicilia

Ultimo Aggiornamento: 13/02/2010 09:59
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15/11/2009 20:50
 
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I rilievi, i boschi ,il clima, la fauna, i laghi
I monti Nebrodi o Caronie, insieme ai Peloritani ad Est ed alle Madonie ad Ovest costituiscono l'Appennino Siculo. Si estendono nelle tre province di Messina, Catania ed Enna, sono delimitati a Sud da un braccio dell'alto corso del Simeto, ad Ovest dal fiume Pollina e ad Est dalla fiumara di Novara di Sicilia.

Il territorio dei Nebrodi, insieme ad una fitta vegetazione d'alto fusto, ingloba pascoli montani, cime solitarie e spazi incontaminati di macchia mediterranea, ha un andamento caratterizzato dalla dolcezza dei rilievi dovuta alla presenza di rocce argillose e arenarie di formazione terziaria.

Nella parte più elevata e centro orientale predominano le formazioni arenaceo/marnose o arenario/silicee, nelle quali l'arenaria si presenta in banchi omogenei, alternata da strati sottili di argille e marne; nella zona occidentale dei Nebrodi e nell'alta valle del Simeto sono molto diffuse le formazioni a composizione argillosa; infine troviamo le formazioni calcaree sviluppatesi in successione discontinua, del tutto simili al più famosi massicci alpini, che si elevano nelle zone di San Fratello, Roccella Valdemone, San Marco d'Alunzio, Frazzanò, Galati Mamertino, Alcara Li Fusi (le famose Rocche del Crasto).

Le vette più importanti sono: Monte Soro (1847 m.), Serra del Re (1754 m.), Pizzu u Fau (1686 m.), Serra Pignataro (1661 m.), Monte Trearie (1600 m.), Monte Castelli (1566m) e Monte Sambuchetti (1558m.).

Il clima è caratterizzato da inverni lunghi ed abbastanza rigidi ed estati miti e non afose. La piovosità oscilla dai 500 ai 1400 mm. La neve e la nebbia sono abbastanza frequenti e creano il giusto grado di umidità per il bosco.

PARCO DEI NEBRODI

MONTE SORO (1847 m.)



E' la cima più alta dei Nebrodi. Si raggiunge tramite una strada asfaltata dal bivio di Portella Femmina Morta (1524 m.), posto sulla s.s. 289 San Fratello-Cesarò. Dalla vetta del verdissimo Monte Soro si offre un panorama vasto ed indimenticabile: a settentrione la costa tirrenica e le isole Eolie; ad est la Serra del Re che occlude la vista verso i Peloritani; a sud-est l'imponente sagoma dell'Etna che degrada verso la valle del Simeto; a sud la catena montuosa di Monti Erei e ad ovest quella delle Madonie. In una escursione a Monte Soro, è da non mancare la visita al monumentale Acero montano (Acer pseudoplatanus), uno dei più grandi d'Italia (22 metri di altezza e circa 6 metri di circonferenza).

LAGO BIVIERE di CESARO' (1278 m. s.l.m.)



Ricadente nel territorio del comune di Cesarò, il lago ha una superficie di circa 18 ettari e costituisce la zona umida d'alta quota di maggior valore naturalistico della Sicilia, anche per la particolarità del suo popolamento vegetale ed animale. La ricchissima flora è condizionata dalle variazioni periodiche del livello dell'acqua, che determinano una zonizzazione orizzontale della vegetazione in sei fasce, distinte in base alle varie specie dominanti. La presenza di acqua in una zona montana coperta da foreste di faggio rappresenta, inoltre, un punto di riferimento privilegiato per la vita di numerose specie di uccelli acquatici e per la sosta degli uccelli di passo durante le grandi trasvolate migratorie. Da segnalare un fenomeno naturale che si verifica nei mesi estivi, quando le acque del lago si colorano di rosso per la fioritura di una microalga chiamata scientificamente Euglena sanguinea. All'interesse naturalistico, il Biviere unisce indubbi pregi panoramici, circondato com'è da impenetrabili popolamenti di piante idrofile, dominato da maestosi faggi ed aperto a nord verso grandiosi paesaggi.



LAGO MAULAZZO (1400 m. s.l.m.)




Sito alle pendici nord-orientali di Monte Soro, è un invaso artificiale di circa 5 ettari, realizzato negli anni '80 dall'Amministrazione Forestale della Regione. Incastonato nella superba faggeta di Sollazzo Verde, ha acquistato notevole importanza sul piano naturalistico e paesaggistico.



URIO QUATTROCCHI (1030 m. s.l.m.)


E un laghetto di forma circolare nel territorio dei comune di Mistretta, alle pendici dei Monte Castelli. E' delimitato da una recinzione in legno e circondato da un'area attrezzata che rende questo luogo meta prediletta di molti visitatori. Non è infrequente l'avvistamento di uccelli acquatici, di rettili (come la Testuggine palustre) o di piccoli mammiferi e roditori che abitano nei boschi circostanti. Superato il laghetto, si incontrano i sontuosi boschi di faggio di Medda e di Mascellino.



LAGO PISCIOTTO (1230 m. s.l.m.)



E' un piccolo specchio d'acqua nel territorio dei comune di Tortorici, in un'area di pascoli d'alta quota, ai piedi del monte del Moro o Pojummoru (1433 m.s.l.m.). Noto anche con il nome di Lago Batessa, è ricco di variegata vegetazione igrofila, nella quale trovano rifugio uccelli acquatici, anfibi e svariate specie di artropodi.



LAGO TREARIE (1435 m. s.l.m.)





Il lago, un grande specchio d'acqua formatosi in seguito a una frana, detiene un record: con i suoi 1500 m. s.l.m. è lo specchio d'acqua più alto della Sicilia. L’attuale bacino, frutto dell’ampliamento del piccolo invaso naturale, è racchiuso al confine fra i territori dei comuni di Randazzo e Tortorici, in località Cartolari-Faranda, ha una superficie che varia, col mutare delle stagioni, da un minimo di 7 ettari ad un massimo di 11, un contorno bagnato di quasi 2 chilometri ed una portata di circa 200 mila metri cubi. Per il posto di rilievo che occupa dal punto di vista ambientale, costituisce riserva naturale integrale ed è meta di parecchi uccelli migratori. Nelle sue acque che in primavera si coprono di vegetazione, può capitare di vedere abbeverarsi i cavalli Sanfratellani.



ROCCHE DEL CRASTO (1315 m.)


Formazioni rocciose di natura calcarea, ardite e profondamente fessurate, ricadenti nel territorio dei comuni di Alcara Li Fusi, Longi e San Marco d'Alunzio. Aspre ed inaccessibili architetture, sono siti di nidificazione di varie specie di rapaci e superpredatori. Grandioso dalla vetta il panorama che si apre su Alcara Li Fusi, la costa tirrenica e le Isole Eolie.

Il territorio del Parco dei Nebrodi offre molte alternative escursionistiche. Tra i molti itinerari possibili, si propongono, a titolo esemplificativo, i seguenti:

Itinerario escursionistico "La Dorsale dei Nebrodi"
La Dorsale dei Nebrodi percorre l'area protetta da ovest ad est per circa 70 km., intercettando le principali strade che percorrono il parco da nord a sud. Si tratta di un lungo itinerario escursionistico che da Serra Merio, comune di Mistretta, conduce a Portella Dagara, comune di Floresta. La Dorsale, passando accanto alle uniche zone umide d'alta quota della Sicilia, interessa gli ambienti altomontani del parco, attraversando scenari naturali pressoché incontaminati. Lungo il percorso, attrezzato con cartelli indicatori, è possibile fermarsi presso diversi punti di sosta, in coincidenza di aree di rilevante interesse naturalistico e paesaggistico.
1ª tappa
Il percorso inizia da Serro Merio (Mistretta), lungo la s.s. 117, si devia a sinistra e si raggiunge rapidamente l'Urio Quattrocchi (1030 m.s.l.m.), piccolissimo laghetto di forma circolare, molto piacevole da visitare poiché ospita diverse specie di uccelli acquatici.
Dopo aver superato l'Urio (sulla destra è una fontana in pietra locale), si segue la trazzera principale ed, al primo incrocio, si svolta a destra in direzione di Case Pomiere, dove c'è un grande abbeveratoio.


2ª tappa
Lasciata Portella dell'Obolo (1503 metri s.l.m.), si scende seguendo la s.p. 168 e, dopo circa 1 km., si svolta a sinistra e si segue una strada, inizialmente asfaltata, che costeggia il limite del bosco di querce e che scende rapidamente. Secondo l'esposizione dei versanti ed in conseguenza della struttura dei suoli, il Faggio ed il Cerro sono in questi luoghi pienamente integrati e consociati: ricco il sottobosco ampiamente rappresentato dall'Agrifoglio, che in alcuni tratti raggiunge dimensioni considerevoli, dal Pungitopo, dal Rovo, dal Biancospino, dal Perastro.


3ª tappa
La terza tappa inizia in prossimità di Portella Femmina Morta (1524 m.s.l.m.), punto di incontro con la s.s. 289 S. Fratello - Cesarò. La traccia, inizialmente pianeggiante, attraversa un’area limitrofa alla faggeta di Monte Soro, dove sono bene evidenti le aree carbonili dei numerosi fussuni. Dopo circa 2 Km., si arriva in corrispondenza di Portella Calacudera dove la strada si biforca: il tratto asfaltato, sulla destra, raggiunge Monte Soro (1847 m.s.l.m.), la cima più elevata del complesso montuoso dei Nebrodi. La strada che, invece, va verso sinistra si dirige verso il Lago Maulazzo (1400 m.s.l.m.), invaso artificiale di 5 ettari, incastonato nella superba faggeta di Sollazzo Verde.

Il Lago Biviere (1278 m.s.l.m.)
Ricadente nel territorio del Comune di Cesarò, il lago ha una superficie di circa 18 ettari e costituisce la zona umida d'alta quota di maggior valore naturalistico della Sicilia, anche per la particolarità del suo popolamento vegetale ed animale. La ricchissima flora è condizionata dalle variazioni periodiche del livello dell'acqua, che determinano una zonizzazione orizzontale della vegetazione in sei fasce, distinte in base alle varie specie dominanti. La presenza di acqua in una zona montana coperta da foreste di faggio rappresenta, inoltre, un punto di riferimento privilegiato per la vita di numerose specie di uccelli acquatici e per la sosta degli eccelli di passo. Da segnalare un fenomeno naturale che si verifica nei mesi estivi, quando le acque del lago si colorano di rosso per la fioritura di una microalga chiamata Euglena sanguinea.
La strada aggira una zona umida nelle immediate vicinanze del Biviere e prosegue in salita, addentrandosi nella faggeta di Scavioli. Il bosco, in alcuni tratti, è più fitto; in altri, aperto in ampie radure, ove fanno la loro comparsa l'Agrifoglio, isolati cespugli di Tasso, grandi esemplari di Melo selvatico e di Perastro, Rovo, Biancospino, Rosa canina.
Successivamente, ci si addentra nel magnifico Bosco di Mangalaviti, costituito da imponenti faggete ad alto fusto di grande valore naturalistico e paesaggistico, con ampi punti panoramici che si affacciano sulla Vallata del Rosmarino, sulle Rocche del Crasto e sul Mar Tirreno, punteggiato dalle isole eoliane.
Il Bosco di Mangalaviti (1518 m.s.l.m.)
Luogo di straordinaria bellezza e di grandissima suggestione, ospita, alle quote inferiori, vetuste cerrete con ragguardevoli esemplari, ed a quelle più alte, senza soluzione, fittissime ed imponenti faggete, frammiste ad Aceri, Frassini, Agrifogli, Meli selvatici e Tassi. Nel bosco, raggiungibile da Longi, da Galati Mamertino e da Alcara Li Fusi, attraverso Portella Gazzana (979 m.s.l.m.), è stato individuato dall'Ente parco un percorso didattico per le attività di educazione ambientale. Si tratta di un facile percorso ad anello della lunghezza di km. 2.600, lungo il quale sono state individuate le specie botaniche e faunistiche più rappresentative del territorio del parco.
Itinerario escursionistico Le Rocche del Crasto
Molto interessante è l'escursione alle Rocche del Crasto, formazioni rocciose di natura calcarea, ardite e profondamente fessurate, ricadenti nel territorio dei Comuni di Alcara Li Fusi, Longi e S. Marco d'Alunzio. Aspre ed inaccessibili architetture, sono siti di nidificazione di varie specie di rapaci e superpredatori. Grandiosi i panorami che si aprono sulla vetta.
Equipaggiamento
Indumenti adatti alla stagione per la Mnedia montagna scarponcini, giubbotto, cappello, maglione. Macchina fotografica e binocolo.

Itinerario naturalistico Lago Pisciotto
Meta di un itinerario naturalistico fruibile da parte dei disabili è il Lago Pisciotto situato a oltre 1200 s.l.m. nel territorio di Tortorici, uno dei Comuni del Parco dei Nebrodi.
Già in diverse occasioni sono state organizzate dall’Ente, in collaborazione con associazioni di volontariato, delle escursioni guidate in una delle zone umide più suggestive del Parco in cui sono presenti ed è possibile ammirare varie specie di uccelli stanziali e migratorie.
Il paesaggio che caratterizza la zona circostante il lago è caratterizzato da ampie aree pascolative tipiche dei Nebrodi, permettendo cosi di godere, soprattutto durante la primavera, del verde intenso dei prati erbosi arricchiti dai variopinti colori dei fiori. Paesaggio che nei mesi estivi, esaurite le fioriture, scopre le ampie radure con pietraie e lembi di prato arido, rupi assolate con tipica vegetazione xerofila, collinette ricoperse di caratteristiche essenze cespugliose ed arbustive dove non mancano boschi residui di cerro.
Il percorso
Il Lago Pisciotto è facilmente raggiungibile imboccando la strada asfaltata che da Portella Mitta (S.P. 116 tra Piano Campo e Floresta) prosegue verso Porcella Castagnera (1430 m. s.l.m.) e quindi per contrada Buzzarita - Badessa. Dopo aver costeggiato un piccolo bosco di cerri e pioppi a destra, e lasciato a sinistra un caseggiato rurale che ospita i pastori nei mesi estivi, si attraversa un ponticello e si gira a destra giungendo così, dopo circa 500 metri, al lago. Caratteristica la scultura che segna l'inizio del percorso: un'anatra su pietra arenaria posta nei pressi del bivio.

Equipaggiamento
Indumenti adatti alla stagione per la media montagna: scarponcini, giubbotto, cappello, maglione. Macchina fotografica e binocolo.

Portella Femmina Morta (m. 1524) - Monte Soro (m. 1847)
Lago Maullazzo (m. 1400) - Lago Biviere (m. 1278)
Mete di questo percorso sono la grande faggeta di Monte Soro, veramente straordinaria per la sua vastità e per la bellezza degli esemplari secolari, il lago Maullazzo, invaso artificiale anch'esso immerso nella faggeta, ed il lago Biviere, la zona umida d'alta quota di maggior valore naturalistico della Sicilia. Dalla strada statale 289 S. Fratello - Cesarò si raggiunge Portella Femmina Morta e si prosegue fino a Portella Calacudera (m. 1568). Qui la strada si biforca: salendo verso destra si arriva alla cima più alta dei Nebrodi attraversando la faggeta, dapprima meno fitta, quindi sempre più suggestiva. Il bosco di faggio è soltanto a tratti interrotto da altri esemplari: Acero montano, Acero campestre, Frassino maggiore, Biancospino, Agrifoglio. La camminata nel bosco consente di vedere, poco prima della meta, il monumentale Acero montano, uno dei più grandi d'Italia (22 metri di altezza e circa 6 metri di diametro). Tornando indietro ed imboccando la strada che da Portella Calacudera scende verso sinistra, si arriva, dopo mezz'ora di cammino, al lago Maullazzo, invaso artificiale sito alle pendici nord-orientali di Monte Soro e che ha acquistato notevole importanza sul piano naturalistico e paesaggistico. Proseguendo, dopo circa 6 km., si arriva al lago Biviere, cuore del parco, che unisce all'estremo interesse naturalistico, indubbi pregi panoramici, circondato com'è da impenetrabili popolamenti di piante idrofile, dominato da maestosi faggi ed aperto a nord verso grandiosi panorami.s
Bosco Mangalaviti (m. 1518) e Serra del Re (m. 1754)
Luoghi di straordinaria bellezza e di grandissima suggestione, ricadenti nel territorio del comune di Longi. Alle quote inferiori, vetuste cerrete con ragguardevoli esemplari, ed a quelle più alte, senza soluzione, fittissime ed imponenti faggete, frammiste ad Aceri, Frassini, Agrifogli, Tassi, Perastri, Meli selvatici. Ricche la fauna e la vegetazione ripariale lungo i numerosi corsi d'acqua. Il bosco, raggiungibile da Longi e da Galati Mamertino, attraverso Portella Gazzana (m. 979), riserva magnifici punti panoramici.
Itinerario escursionistico Agrifoglio
Contrada Fontanazza - Agrifoglio - Lago Maulazzo
L'itinerario attraversa una zona interamente boscata, partendo dal territorio di Militello Rosmarino, località Fontanazze, ed attraversando le contrade di Agrifoglio,Faitedda e Palettone, per giungere al Lago Maulazzo nel territorio di Alcara Li Fusi. Il percorso permette, in una sola giornata, di incontrare vari ambienti di notevole interesse: elementi della macchia mediterranea, querceti, coltivi, prati, la faggeta, prima mista e poi pura con presenza nel sottobosco di splendidi esemplari di agrifoglio, e zone umide.

Il percorso
Partendo da Militello Rosmarino, comune del Parco posto a nord di S. Agata Militello, seguire le indicazioni per la borgata di San Piero. Procedere lungo la strada asfaltata, dove si incontrano già i cartelli segnaletici che indicano la direzione per Lago Maulazzo. Dopo circa sette km si giunge in località Fontanazze, dove ha inizio l'itinerario escursionistico.

Equipaggiamento
Indumenti adatti alla stagione per la media montagna scarponcini, giubbotto, cappello, maglione. Macchina fotografica e binocolo.

Itinerario naturalistico Lago Spartà
Il Lago Spartà è una delle tante piccole zone umide del Parco dei Nebrodi. Sfruttato un tempo dai contadini per azionare le pale dei mulini posti a valle, rappresenta oggi una grande ricchezza per il territorio sia a livello paesaggistico sia per quello naturalistico, diventando elemento di messaggio per la conoscenza e la tutela della flora e della fauna dell'Area Protetta.
Il percorso
Il lago è ubicato nel comune di Sant'Agata Militello, a circa 13 Km dall'abitato, e rientra nella zona D (Zona di Controllo) di perimetrazione del Parco, circondato a sud-est da Monte Furci (880 m. s.l.m.) e a nord da Serra Quaranta (654 m s.l.m.). L'itinerario è raggiungibile da Sant'Agata Militello, seguendo la strada per Iria. Superato l'abitato, dopo circa 1 Km si svolta a destra per contrada Girina su tratto sterrato. Dopo aver costeggiato Serra Quaranta si gira a destra, giungendo così dopo un centinaio di metri al Lago Spartà. Una più agevole alternativa è rappresentata dalla strada che da Militello Rosmarino si congiunge alla contrada S. Piero e continua in direzione Furci. Giunti al Km 3,6 si gira a destra per un sentiero sterrato; dopo 500 metri si svolta a sinistra, e dopo circa 400 metri si giunge al Lago.

Equipaggiamento
Indumenti adatti alla stagione per la media montagna: scarponcini, giubbotto, cappello, maglione. Macchina fotografica e binocolo.

Sentiero delle Sorgenti
L’itinerario escursionistico si sviluppa sul versante sud del Parco dei Nebrodi in un territorio montano caratterizzato da dolci declivi che danno a questi monti un aspetto rassicurante.
Equipaggiamento
Indumenti adatti alla stagione per la media montagna scarponcini, giubbotto, cappello, maglione. Macchina fotografica e binocolo.


 
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