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La Nostra Bellissima Terra, foto e paesaggi stupendi della nostra Sicilia

Ultimo Aggiornamento: 13/02/2010 09:59
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15/11/2009 20:40
 
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navigando su internet ho trovato questo sito, ragazzi che foto...paesaggi stupendi..
www.siciliain4x4.it/siciliainfuoristrada/descrizione.htm

[SM=x963959]

 
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15/11/2009 20:47
 
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Viaggio nel Parco dei Nebrodi
Un'antica leggenda india dice che "gli alberi sono il sostegno dei cieli"e che" se li tagliamo il firmamento cadra' sopra di noi". Inesorabilmente.Osservandol'immagine della SICILIA,cosi' come viene restituita dai satelliti,notiamo subito che,tranne un lembo di verde ,ancorche' vasto,presente nella cuspide nord-orientale-i monti Nebrodi-l'isola si presenta come un'immensa distesa desertica . O meglio,desertificata. Riflettendo,allora,sul senso di quella leggenda,non possiamo non temere per questa terra e,di conseguenza,per noi stessi poiche' e' chiaro (speriamo sia sufficentemente chiaro) che la sopravvivenza degli ultimi,insostituibili "sostegni del cielo " si coniuga con la nostra stessa speranza di sopravvivere.
E se e' vero...come e' vero...che questa terra,comunque,non ci appartiene ,ma ci e' stata data in prestito dai nostri figli,abbiamo,se non altro,il dovere di restituire loro un mondo piu' pulito: non facciamo siano costretti a pagare...giorno dopo giorno...il prezzo,cosi' spesso troppo alto,delle nostre cosiddette conquiste tecnologiche. Per poter "abitare tra la terra ed il cielo" l'uomo deve comprenderne gli elementi e la loro interazione ; deve imparare a conoscerli,rispettarli e difenderli con tutte le sue forze,poiche' cio' significa difendere la sua stessa memoria di un rapporto armonioso con la Natura,essenziale per tutte le forme di vita del nostro pianeta : non si dimentichi,infatti,che "ogni privazione di Natura ritorna inesorabilmente a danno dell'uomo" .

 
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15/11/2009 20:50
 
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I rilievi, i boschi ,il clima, la fauna, i laghi
I monti Nebrodi o Caronie, insieme ai Peloritani ad Est ed alle Madonie ad Ovest costituiscono l'Appennino Siculo. Si estendono nelle tre province di Messina, Catania ed Enna, sono delimitati a Sud da un braccio dell'alto corso del Simeto, ad Ovest dal fiume Pollina e ad Est dalla fiumara di Novara di Sicilia.

Il territorio dei Nebrodi, insieme ad una fitta vegetazione d'alto fusto, ingloba pascoli montani, cime solitarie e spazi incontaminati di macchia mediterranea, ha un andamento caratterizzato dalla dolcezza dei rilievi dovuta alla presenza di rocce argillose e arenarie di formazione terziaria.

Nella parte più elevata e centro orientale predominano le formazioni arenaceo/marnose o arenario/silicee, nelle quali l'arenaria si presenta in banchi omogenei, alternata da strati sottili di argille e marne; nella zona occidentale dei Nebrodi e nell'alta valle del Simeto sono molto diffuse le formazioni a composizione argillosa; infine troviamo le formazioni calcaree sviluppatesi in successione discontinua, del tutto simili al più famosi massicci alpini, che si elevano nelle zone di San Fratello, Roccella Valdemone, San Marco d'Alunzio, Frazzanò, Galati Mamertino, Alcara Li Fusi (le famose Rocche del Crasto).

Le vette più importanti sono: Monte Soro (1847 m.), Serra del Re (1754 m.), Pizzu u Fau (1686 m.), Serra Pignataro (1661 m.), Monte Trearie (1600 m.), Monte Castelli (1566m) e Monte Sambuchetti (1558m.).

Il clima è caratterizzato da inverni lunghi ed abbastanza rigidi ed estati miti e non afose. La piovosità oscilla dai 500 ai 1400 mm. La neve e la nebbia sono abbastanza frequenti e creano il giusto grado di umidità per il bosco.

PARCO DEI NEBRODI

MONTE SORO (1847 m.)



E' la cima più alta dei Nebrodi. Si raggiunge tramite una strada asfaltata dal bivio di Portella Femmina Morta (1524 m.), posto sulla s.s. 289 San Fratello-Cesarò. Dalla vetta del verdissimo Monte Soro si offre un panorama vasto ed indimenticabile: a settentrione la costa tirrenica e le isole Eolie; ad est la Serra del Re che occlude la vista verso i Peloritani; a sud-est l'imponente sagoma dell'Etna che degrada verso la valle del Simeto; a sud la catena montuosa di Monti Erei e ad ovest quella delle Madonie. In una escursione a Monte Soro, è da non mancare la visita al monumentale Acero montano (Acer pseudoplatanus), uno dei più grandi d'Italia (22 metri di altezza e circa 6 metri di circonferenza).

LAGO BIVIERE di CESARO' (1278 m. s.l.m.)



Ricadente nel territorio del comune di Cesarò, il lago ha una superficie di circa 18 ettari e costituisce la zona umida d'alta quota di maggior valore naturalistico della Sicilia, anche per la particolarità del suo popolamento vegetale ed animale. La ricchissima flora è condizionata dalle variazioni periodiche del livello dell'acqua, che determinano una zonizzazione orizzontale della vegetazione in sei fasce, distinte in base alle varie specie dominanti. La presenza di acqua in una zona montana coperta da foreste di faggio rappresenta, inoltre, un punto di riferimento privilegiato per la vita di numerose specie di uccelli acquatici e per la sosta degli uccelli di passo durante le grandi trasvolate migratorie. Da segnalare un fenomeno naturale che si verifica nei mesi estivi, quando le acque del lago si colorano di rosso per la fioritura di una microalga chiamata scientificamente Euglena sanguinea. All'interesse naturalistico, il Biviere unisce indubbi pregi panoramici, circondato com'è da impenetrabili popolamenti di piante idrofile, dominato da maestosi faggi ed aperto a nord verso grandiosi paesaggi.



LAGO MAULAZZO (1400 m. s.l.m.)




Sito alle pendici nord-orientali di Monte Soro, è un invaso artificiale di circa 5 ettari, realizzato negli anni '80 dall'Amministrazione Forestale della Regione. Incastonato nella superba faggeta di Sollazzo Verde, ha acquistato notevole importanza sul piano naturalistico e paesaggistico.



URIO QUATTROCCHI (1030 m. s.l.m.)


E un laghetto di forma circolare nel territorio dei comune di Mistretta, alle pendici dei Monte Castelli. E' delimitato da una recinzione in legno e circondato da un'area attrezzata che rende questo luogo meta prediletta di molti visitatori. Non è infrequente l'avvistamento di uccelli acquatici, di rettili (come la Testuggine palustre) o di piccoli mammiferi e roditori che abitano nei boschi circostanti. Superato il laghetto, si incontrano i sontuosi boschi di faggio di Medda e di Mascellino.



LAGO PISCIOTTO (1230 m. s.l.m.)



E' un piccolo specchio d'acqua nel territorio dei comune di Tortorici, in un'area di pascoli d'alta quota, ai piedi del monte del Moro o Pojummoru (1433 m.s.l.m.). Noto anche con il nome di Lago Batessa, è ricco di variegata vegetazione igrofila, nella quale trovano rifugio uccelli acquatici, anfibi e svariate specie di artropodi.



LAGO TREARIE (1435 m. s.l.m.)





Il lago, un grande specchio d'acqua formatosi in seguito a una frana, detiene un record: con i suoi 1500 m. s.l.m. è lo specchio d'acqua più alto della Sicilia. L’attuale bacino, frutto dell’ampliamento del piccolo invaso naturale, è racchiuso al confine fra i territori dei comuni di Randazzo e Tortorici, in località Cartolari-Faranda, ha una superficie che varia, col mutare delle stagioni, da un minimo di 7 ettari ad un massimo di 11, un contorno bagnato di quasi 2 chilometri ed una portata di circa 200 mila metri cubi. Per il posto di rilievo che occupa dal punto di vista ambientale, costituisce riserva naturale integrale ed è meta di parecchi uccelli migratori. Nelle sue acque che in primavera si coprono di vegetazione, può capitare di vedere abbeverarsi i cavalli Sanfratellani.



ROCCHE DEL CRASTO (1315 m.)


Formazioni rocciose di natura calcarea, ardite e profondamente fessurate, ricadenti nel territorio dei comuni di Alcara Li Fusi, Longi e San Marco d'Alunzio. Aspre ed inaccessibili architetture, sono siti di nidificazione di varie specie di rapaci e superpredatori. Grandioso dalla vetta il panorama che si apre su Alcara Li Fusi, la costa tirrenica e le Isole Eolie.

Il territorio del Parco dei Nebrodi offre molte alternative escursionistiche. Tra i molti itinerari possibili, si propongono, a titolo esemplificativo, i seguenti:

Itinerario escursionistico "La Dorsale dei Nebrodi"
La Dorsale dei Nebrodi percorre l'area protetta da ovest ad est per circa 70 km., intercettando le principali strade che percorrono il parco da nord a sud. Si tratta di un lungo itinerario escursionistico che da Serra Merio, comune di Mistretta, conduce a Portella Dagara, comune di Floresta. La Dorsale, passando accanto alle uniche zone umide d'alta quota della Sicilia, interessa gli ambienti altomontani del parco, attraversando scenari naturali pressoché incontaminati. Lungo il percorso, attrezzato con cartelli indicatori, è possibile fermarsi presso diversi punti di sosta, in coincidenza di aree di rilevante interesse naturalistico e paesaggistico.
1ª tappa
Il percorso inizia da Serro Merio (Mistretta), lungo la s.s. 117, si devia a sinistra e si raggiunge rapidamente l'Urio Quattrocchi (1030 m.s.l.m.), piccolissimo laghetto di forma circolare, molto piacevole da visitare poiché ospita diverse specie di uccelli acquatici.
Dopo aver superato l'Urio (sulla destra è una fontana in pietra locale), si segue la trazzera principale ed, al primo incrocio, si svolta a destra in direzione di Case Pomiere, dove c'è un grande abbeveratoio.


2ª tappa
Lasciata Portella dell'Obolo (1503 metri s.l.m.), si scende seguendo la s.p. 168 e, dopo circa 1 km., si svolta a sinistra e si segue una strada, inizialmente asfaltata, che costeggia il limite del bosco di querce e che scende rapidamente. Secondo l'esposizione dei versanti ed in conseguenza della struttura dei suoli, il Faggio ed il Cerro sono in questi luoghi pienamente integrati e consociati: ricco il sottobosco ampiamente rappresentato dall'Agrifoglio, che in alcuni tratti raggiunge dimensioni considerevoli, dal Pungitopo, dal Rovo, dal Biancospino, dal Perastro.


3ª tappa
La terza tappa inizia in prossimità di Portella Femmina Morta (1524 m.s.l.m.), punto di incontro con la s.s. 289 S. Fratello - Cesarò. La traccia, inizialmente pianeggiante, attraversa un’area limitrofa alla faggeta di Monte Soro, dove sono bene evidenti le aree carbonili dei numerosi fussuni. Dopo circa 2 Km., si arriva in corrispondenza di Portella Calacudera dove la strada si biforca: il tratto asfaltato, sulla destra, raggiunge Monte Soro (1847 m.s.l.m.), la cima più elevata del complesso montuoso dei Nebrodi. La strada che, invece, va verso sinistra si dirige verso il Lago Maulazzo (1400 m.s.l.m.), invaso artificiale di 5 ettari, incastonato nella superba faggeta di Sollazzo Verde.

Il Lago Biviere (1278 m.s.l.m.)
Ricadente nel territorio del Comune di Cesarò, il lago ha una superficie di circa 18 ettari e costituisce la zona umida d'alta quota di maggior valore naturalistico della Sicilia, anche per la particolarità del suo popolamento vegetale ed animale. La ricchissima flora è condizionata dalle variazioni periodiche del livello dell'acqua, che determinano una zonizzazione orizzontale della vegetazione in sei fasce, distinte in base alle varie specie dominanti. La presenza di acqua in una zona montana coperta da foreste di faggio rappresenta, inoltre, un punto di riferimento privilegiato per la vita di numerose specie di uccelli acquatici e per la sosta degli eccelli di passo. Da segnalare un fenomeno naturale che si verifica nei mesi estivi, quando le acque del lago si colorano di rosso per la fioritura di una microalga chiamata Euglena sanguinea.
La strada aggira una zona umida nelle immediate vicinanze del Biviere e prosegue in salita, addentrandosi nella faggeta di Scavioli. Il bosco, in alcuni tratti, è più fitto; in altri, aperto in ampie radure, ove fanno la loro comparsa l'Agrifoglio, isolati cespugli di Tasso, grandi esemplari di Melo selvatico e di Perastro, Rovo, Biancospino, Rosa canina.
Successivamente, ci si addentra nel magnifico Bosco di Mangalaviti, costituito da imponenti faggete ad alto fusto di grande valore naturalistico e paesaggistico, con ampi punti panoramici che si affacciano sulla Vallata del Rosmarino, sulle Rocche del Crasto e sul Mar Tirreno, punteggiato dalle isole eoliane.
Il Bosco di Mangalaviti (1518 m.s.l.m.)
Luogo di straordinaria bellezza e di grandissima suggestione, ospita, alle quote inferiori, vetuste cerrete con ragguardevoli esemplari, ed a quelle più alte, senza soluzione, fittissime ed imponenti faggete, frammiste ad Aceri, Frassini, Agrifogli, Meli selvatici e Tassi. Nel bosco, raggiungibile da Longi, da Galati Mamertino e da Alcara Li Fusi, attraverso Portella Gazzana (979 m.s.l.m.), è stato individuato dall'Ente parco un percorso didattico per le attività di educazione ambientale. Si tratta di un facile percorso ad anello della lunghezza di km. 2.600, lungo il quale sono state individuate le specie botaniche e faunistiche più rappresentative del territorio del parco.
Itinerario escursionistico Le Rocche del Crasto
Molto interessante è l'escursione alle Rocche del Crasto, formazioni rocciose di natura calcarea, ardite e profondamente fessurate, ricadenti nel territorio dei Comuni di Alcara Li Fusi, Longi e S. Marco d'Alunzio. Aspre ed inaccessibili architetture, sono siti di nidificazione di varie specie di rapaci e superpredatori. Grandiosi i panorami che si aprono sulla vetta.
Equipaggiamento
Indumenti adatti alla stagione per la Mnedia montagna scarponcini, giubbotto, cappello, maglione. Macchina fotografica e binocolo.

Itinerario naturalistico Lago Pisciotto
Meta di un itinerario naturalistico fruibile da parte dei disabili è il Lago Pisciotto situato a oltre 1200 s.l.m. nel territorio di Tortorici, uno dei Comuni del Parco dei Nebrodi.
Già in diverse occasioni sono state organizzate dall’Ente, in collaborazione con associazioni di volontariato, delle escursioni guidate in una delle zone umide più suggestive del Parco in cui sono presenti ed è possibile ammirare varie specie di uccelli stanziali e migratorie.
Il paesaggio che caratterizza la zona circostante il lago è caratterizzato da ampie aree pascolative tipiche dei Nebrodi, permettendo cosi di godere, soprattutto durante la primavera, del verde intenso dei prati erbosi arricchiti dai variopinti colori dei fiori. Paesaggio che nei mesi estivi, esaurite le fioriture, scopre le ampie radure con pietraie e lembi di prato arido, rupi assolate con tipica vegetazione xerofila, collinette ricoperse di caratteristiche essenze cespugliose ed arbustive dove non mancano boschi residui di cerro.
Il percorso
Il Lago Pisciotto è facilmente raggiungibile imboccando la strada asfaltata che da Portella Mitta (S.P. 116 tra Piano Campo e Floresta) prosegue verso Porcella Castagnera (1430 m. s.l.m.) e quindi per contrada Buzzarita - Badessa. Dopo aver costeggiato un piccolo bosco di cerri e pioppi a destra, e lasciato a sinistra un caseggiato rurale che ospita i pastori nei mesi estivi, si attraversa un ponticello e si gira a destra giungendo così, dopo circa 500 metri, al lago. Caratteristica la scultura che segna l'inizio del percorso: un'anatra su pietra arenaria posta nei pressi del bivio.

Equipaggiamento
Indumenti adatti alla stagione per la media montagna: scarponcini, giubbotto, cappello, maglione. Macchina fotografica e binocolo.

Portella Femmina Morta (m. 1524) - Monte Soro (m. 1847)
Lago Maullazzo (m. 1400) - Lago Biviere (m. 1278)
Mete di questo percorso sono la grande faggeta di Monte Soro, veramente straordinaria per la sua vastità e per la bellezza degli esemplari secolari, il lago Maullazzo, invaso artificiale anch'esso immerso nella faggeta, ed il lago Biviere, la zona umida d'alta quota di maggior valore naturalistico della Sicilia. Dalla strada statale 289 S. Fratello - Cesarò si raggiunge Portella Femmina Morta e si prosegue fino a Portella Calacudera (m. 1568). Qui la strada si biforca: salendo verso destra si arriva alla cima più alta dei Nebrodi attraversando la faggeta, dapprima meno fitta, quindi sempre più suggestiva. Il bosco di faggio è soltanto a tratti interrotto da altri esemplari: Acero montano, Acero campestre, Frassino maggiore, Biancospino, Agrifoglio. La camminata nel bosco consente di vedere, poco prima della meta, il monumentale Acero montano, uno dei più grandi d'Italia (22 metri di altezza e circa 6 metri di diametro). Tornando indietro ed imboccando la strada che da Portella Calacudera scende verso sinistra, si arriva, dopo mezz'ora di cammino, al lago Maullazzo, invaso artificiale sito alle pendici nord-orientali di Monte Soro e che ha acquistato notevole importanza sul piano naturalistico e paesaggistico. Proseguendo, dopo circa 6 km., si arriva al lago Biviere, cuore del parco, che unisce all'estremo interesse naturalistico, indubbi pregi panoramici, circondato com'è da impenetrabili popolamenti di piante idrofile, dominato da maestosi faggi ed aperto a nord verso grandiosi panorami.s
Bosco Mangalaviti (m. 1518) e Serra del Re (m. 1754)
Luoghi di straordinaria bellezza e di grandissima suggestione, ricadenti nel territorio del comune di Longi. Alle quote inferiori, vetuste cerrete con ragguardevoli esemplari, ed a quelle più alte, senza soluzione, fittissime ed imponenti faggete, frammiste ad Aceri, Frassini, Agrifogli, Tassi, Perastri, Meli selvatici. Ricche la fauna e la vegetazione ripariale lungo i numerosi corsi d'acqua. Il bosco, raggiungibile da Longi e da Galati Mamertino, attraverso Portella Gazzana (m. 979), riserva magnifici punti panoramici.
Itinerario escursionistico Agrifoglio
Contrada Fontanazza - Agrifoglio - Lago Maulazzo
L'itinerario attraversa una zona interamente boscata, partendo dal territorio di Militello Rosmarino, località Fontanazze, ed attraversando le contrade di Agrifoglio,Faitedda e Palettone, per giungere al Lago Maulazzo nel territorio di Alcara Li Fusi. Il percorso permette, in una sola giornata, di incontrare vari ambienti di notevole interesse: elementi della macchia mediterranea, querceti, coltivi, prati, la faggeta, prima mista e poi pura con presenza nel sottobosco di splendidi esemplari di agrifoglio, e zone umide.

Il percorso
Partendo da Militello Rosmarino, comune del Parco posto a nord di S. Agata Militello, seguire le indicazioni per la borgata di San Piero. Procedere lungo la strada asfaltata, dove si incontrano già i cartelli segnaletici che indicano la direzione per Lago Maulazzo. Dopo circa sette km si giunge in località Fontanazze, dove ha inizio l'itinerario escursionistico.

Equipaggiamento
Indumenti adatti alla stagione per la media montagna scarponcini, giubbotto, cappello, maglione. Macchina fotografica e binocolo.

Itinerario naturalistico Lago Spartà
Il Lago Spartà è una delle tante piccole zone umide del Parco dei Nebrodi. Sfruttato un tempo dai contadini per azionare le pale dei mulini posti a valle, rappresenta oggi una grande ricchezza per il territorio sia a livello paesaggistico sia per quello naturalistico, diventando elemento di messaggio per la conoscenza e la tutela della flora e della fauna dell'Area Protetta.
Il percorso
Il lago è ubicato nel comune di Sant'Agata Militello, a circa 13 Km dall'abitato, e rientra nella zona D (Zona di Controllo) di perimetrazione del Parco, circondato a sud-est da Monte Furci (880 m. s.l.m.) e a nord da Serra Quaranta (654 m s.l.m.). L'itinerario è raggiungibile da Sant'Agata Militello, seguendo la strada per Iria. Superato l'abitato, dopo circa 1 Km si svolta a destra per contrada Girina su tratto sterrato. Dopo aver costeggiato Serra Quaranta si gira a destra, giungendo così dopo un centinaio di metri al Lago Spartà. Una più agevole alternativa è rappresentata dalla strada che da Militello Rosmarino si congiunge alla contrada S. Piero e continua in direzione Furci. Giunti al Km 3,6 si gira a destra per un sentiero sterrato; dopo 500 metri si svolta a sinistra, e dopo circa 400 metri si giunge al Lago.

Equipaggiamento
Indumenti adatti alla stagione per la media montagna: scarponcini, giubbotto, cappello, maglione. Macchina fotografica e binocolo.

Sentiero delle Sorgenti
L’itinerario escursionistico si sviluppa sul versante sud del Parco dei Nebrodi in un territorio montano caratterizzato da dolci declivi che danno a questi monti un aspetto rassicurante.
Equipaggiamento
Indumenti adatti alla stagione per la media montagna scarponcini, giubbotto, cappello, maglione. Macchina fotografica e binocolo.


 
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15/11/2009 21:09
 
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15/11/2009 21:10
 
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Parco minerario Grottacalda – Floristella – Enna – Piazza Armerina
Tra Enna e Piazza Armerina, lungo una larga vallata, sorge il villaggio minerario di Grottacalda, uno dei maggiori siti in Sicilia da cui si estraeva lo zolfo. Dalla imponente aggregazione abitativa (villaggio dei minatori, dormitori, stazione ferroviaria ecc.) e dalle innumerevoli bocche d’aria, pozzi e cunicoli, si comprende l’importanza economico-sociale rappresentata dalla zona sino ad un recente passato.
Quale sito abbandonato a causa della perdita di valore economico dello zolfo, oggi si appresta, grazie, anche, alle attività del Parco Minerario di Floristella e ad una sempre crescente attenzione culturale verso i patrimoni monumentali e storici locali, a rappresentare una consistente e valorizzata zona agrituristica. L’area in esame è inserita all’interno di boschi di conifere dall’estensione complessiva di circa 300 ettari, interrotta, a tratti, da zone dove la pittoresca roccia bianca forma suggestivi paesaggi e da strade anticamente realizzate con materiale da riporto, estratto, a suo tempo, dalle miniere. La naturale vocazione agrituristica di Grottacalda è, ulteriormente, valorizzata dalla vicinanza, al sito, di altre attrazioni naturali e di svago. Ricordiamo i resti dell’antica città di Rossomano e il bosco limitrofo, il parco Ronza e il parco attrezzato di Pergusa, attivamente organizzati dal Demanio Forestale, con una vasta presenza di posti di ristoro, bracieri già forniti di legna da ardere, servizi efficienti, percorsi a piedi e un piccolo zoo con animali da cortile, volpi, daini, caprette tibetane, cinghiali, istrici.
La miniera di zolfo rimase in funzione fino al 1984. Interessante visitare il parco per capire come l’attività mineraria ha inciso nella vita di queste zone, soprattutto nella provincia di Enna .

 
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15/11/2009 21:10
 
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Riserva Vallone di Piano della Corte - Gagliano Castelferrato
Vallone digradante verso la valle del Dittaino, vi cresce una fitta e rigogliosa vegetazione a galleria; è attraversata da torrenti e presenta una prateria di aghifoglie, oltre a specie quali la volpe e l'istrice.
La riserva si estende per circa 194 ettari lungo il fiume che dagli Erei si dirige verso la valle del Dittaino. La zona è raggiungibile dal comune di Agira, nel cui territorio ricade, imboccando la direzione per l’autostrada Palermo-Catania e deviando, dopo circa tre chilometri, in direzione della stazione ferroviaria di Dittaino.
Questa è l’unica riserva della provincia di Enna ad essere stata affidata ad una Università e venne istituita con la precisa finalità di conservare e tutelare un ambiente umido di particolare interesse ambientale. Qui infatti, lungo il vallone scavato dalle acque, cresce ancora una fitta vegetazione a galleria che un tempo doveva ricoprire il corso della maggior parte dei fiumi dell’interno siciliano.
Le specie vegetali prevalenti sono il pioppo nero e il pioppo zatterino; inoltre, si possono incontrare diverse specie di salici. La fauna legata strettamente al vallone è costituita da comuni specie di rettili, da anfibi e da vari uccelli e rapaci notturni.

 
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15/11/2009 21:11
 
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Riserva naturale speciale del lago di Pergusa – Enna
Il Lago di Pergusa è l'unico lago naturale ormai presente in Sicilia (dopo il prosciugamento di quello di Lentini), e si trova a pochi chilometri da Enna. E’ di origine tettonica; è di modeste dimensioni, 402,5 ettari, ma di grande importanza geologica, faunistica e culturale e per questo, nel 1995, vi è stata istituita la prima Riserva Naturale Speciale della Regione Siciliana, mentre l'Unione Europea ha promosso il lago a Sito d'Importanza Comunitaria (SIC). Divisa nei settori A e B, consta del Lago di Pergusa, di canneto, giuncheto per la nidificazione, pineta attrezzata. Le acque del lago sono poco profonde e molto salmastre a causa dell’assenza di emissari, per cui il loro livello dipende unicamente dal livello delle precipitazioni. Tali caratteristiche hanno determinato negli ultimi decenni un progressivo abbassamento del livello delle acque, a cui solo di recente è stato posto un freno in virtù degli interventi di salvaguardia operati dall’Ente gestore della riserva. Purtuttavia ciò non ha influito sull’arrossamento delle acque, fenomeno molto caratteristico, che periodicamente interessa il bacino e risulta correlato alle caratteristiche delle acque e all’attività innescata da particolari batteri che vivono nelle stesse. Il Lago di Pergusa, per la particolare collocazione geografica, è l’habitat ideale di sosta per gli uccelli migratori che coprono le rotte dal continente europeo verso l’Africa e viceversa. E’ possibile osservare, in determinati periodi dell’anno, uccelli anche rari di elevato valore naturalistico, quali il fischione, l’alzavola, il moriglione, la folaga e il falco della palude. Oggi, il lago è particolarmente vivo, con un'estensione di 1,8 kmq (contro i 1,2 di prima del 2000) e una profondità massima di 12 m.

 
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Riserva naturale orientata del Monte Capodarso e della Valle dell'Imera meridionale Enna-Pietraperzia-Caltanissetta
Tra le maggiori aree protette dell'Isola, include, in un magnifico ambiente fluviale, le gole di Capodarso, la Grotta delle Meraviglie con cavità inesplorate, i resti di un centro indigeno ellenizzato, con una misteriosa scala antichissima scavata nella roccia di cui non si è compreso il significato. Affidata in gestione ad Italia Nostra, questa riserva naturale orientata si estende su un territorio di ben 1.485 ettari. Le grandi dimensioni della riserva, posta a cavallo tra la provincia di Enna e quella di Caltanissetta, nei comuni di Pietraperzia, Enna e Caltanissetta, ne fanno una delle maggiori aree protette dell’isola. L’area protetta è posta lungo la parte mediana della Vallata del Salso o Imera meridionale e cinge le gole del monte Capodarso. Il fiume Salso, dalle acque ad alto contenuto salino, che attraversa questa area protetta, nell’antichità navigabile, è stato un’importante via di comunicazione tra le coste e l’interno dell’isola. Sembra che lungo esso siano risaliti i micenei che frequentavano la marina agrigentina; certamente la valle fece da strada alla penetrazione greca, non a caso tutta l’area è interessata da antichi centri indagati o ancora da indagare come Capodarso, Sabucina, Gebel Habib, Monte S. Giuliano e Juculia. Lo stesso monte Capodarso, sito di un antico insediamento siculo ellenizzato ancora anonimo, fa parte integrante della riserva, sia in ragione delle presenze archeologiche, tra i quali risalta l’incredibile scalinata verso il vuoto, ma anche per la scenografica posizione paesaggistica della sua lunga rupe di calcarenite come per le miniere di zolfo Giumentaro e Giumentarello, oggi abbandonate.

 
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Riserva Monte Altesina – Nicosia
La Riserva prende nome dal Monte Altesina, che i latini soprannominarono Mons Aereus, nome dovuto alla forma particolarmente slanciata e appuntita del monte, che, con i suoi 1192 m s.l.m. di altezza, è uno dei vertici orografici dei monti Erei e risulta visibile da gran parte della Sicilia centrale. Gestita dall'Azienda Foreste Demaniali di Enna, la Riserva del Monte Altesina è un polmone verde poco conosciuto della Sicilia interna, essendo interamente ammantata da fitte foreste. Si raggiunge uscendo da Enna in direzione nord-est e imboccando la statale 121 e successivamente proseguendo in direzione di Villadoro. Ha una estensione di 744 Ha e interessa i Comuni di Leonforte e Nicosia. Il Monte Altesina, la cui cima permette un’osservazione a trecentosessanta gradi, fu sicuramente utilizzato dall’uomo, che vi scavava le sue tombe, sin dall’età del Bronzo e dalla prima età del Ferro. Ritrovamenti di ceramica sicula e greca testimoniano il passaggio di popolazioni diverse; nei dintorni sono ancora visibili le rovine di insediamenti risalenti al I millennio a.C.. La sua sommità servì soprattutto per il controllo delle vie di penetrazione, ma fu anche rifugio delle popolazioni locali durante le incursioni degli invasori. Questo sito registra presenze fino al periodo tardo-normanno. La parte alta del monte, fin da epoche remote, fu sede di numerosi insediamenti di popolazioni indigene, di cui rimangono numerose testimonianze e successivamente, a partire dal medioevo, vi si stabilirono diversi eremiti che eressero un convento accanto alla chiesa di Santa Maria di Lartesina di cui oggi rimangono solo dei ruderi. Il monte è caratterizzato da una foltissima vegetazione, costituita essenzialmente da una lecceta mista a roverelle con radure e rimboschimenti a pino o eucalipto. Tra gli alberi vive una fauna tipica in cui il topo quercino, l’istrice, la lepre appenninica e il coniglio selvatico convivono con il gatto selvatico e la volpe. Qui nidifica e caccia lo sparviere, rapace accipitride che si spinge anche nelle aree aperte. Nei boschi va segnalata anche la presenza del picchio rosso maggiore. L’erpetofauna include piccoli e grandi rettili: la lucertola comune, il coloratissimo ramarro, la bizzarra luscengola, l’emidattilo; tra i serpenti, ricordiamo la vipera e il nero biacco. Negli spazi aperti cacciano la poiana e il gheppio, sui contrafforti rocciosi del monte nidifica il falco pellegrino, mentre l’avifauna, che fino a qualche decennio addietro annoverava anche la bellissima aquila del Bonelli, risulta interessante in special modo per la presenza di numerosi rapaci diurni e notturni. Strutture ricettive L'Ente gestore ha realizzato sei sentieri naturalistici e ha promosso il recupero della antica masseria Altesinella che sarà adibito a Centro visitatori e Museo etno-antropologico.

 
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15/11/2009 21:12
 
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Riserva boschi Rossomanno Grottascura e Bellia - Piazza Armerina - Valguarnera - Aidone
In un vastissimo demanio forestale d'antica origine, creato e mantenuto nel tempo perché ne usufruissero i cittadini di Enna e Piazza, è stato integrato di eucaliptus e piantagioni, e conserva i resti del villaggio medievale di Rossomanno e le cosiddette "pietre incantate". La riserva naturale orientata dei Boschi di Rossomano, Grottascura e Bellia si estende per circa 2.011 ettari nella zona Erea tra i comuni di Enna, Valguarnera, Aidone, Piazza Armerina e Barrafranca. L’aspetto probabilmente più importante di questa zona è quello della grande stratificazione storica degli insediamenti umani nell’area, infatti vi compaiono i resti di un abitato che nel medioevo e sino al momento della sua cruenta distruzione e del suo quasi totale abbandono, veniva chiamato Rossomanno o Rossimanno, successivamente infeudato all’Universitas ennese e da allora possedimento del Comune di Enna. I resti, visibili nella zona sommitale, appartengono ad età compresa tra l’VIII secolo A.C. ed il XIV secolo, momento in cui avvenne la distruzione del paese medioevale. Il bosco, dominato dal pino domestico, fortemente antropizzato, fu poi implementato a partire dagli anni cinquanta con piantagioni ad eucalyptus e costituisce il maggior demanio forestale del centro della Sicilia. In quest’area si possono trovare anche querce, lecci, sorbi, castagni e peri selvatici.

 
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15/11/2009 21:13
 
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Riserva Naturale dei monti Campanito e Sambughetti – Nicosia – Cerami
Area montuosa tra le vette del Campanito e del Sambughetti, che, con 1559 m d'altitudine, è il punto più alto della provincia; ospita il bosco della Giumenta, i margi, zone umide dove le acque scorrono a valle, con pozzi, prati inondati, piccole paludi e pittoreschi laghetti di montagna (il più alto a 130 m s.l.m.), che ghiacciano d'inverno. Acquedotto medievale; scala bizantina che sale sulla Rocca Campanito con cerchi di pietrame d'uso medievale. Suggestiva la Grotta dei Nevaioli. E’ la maggiore riserva naturale della provincia e si estende per complessivi 2358 Ha interessando i Comuni di Nicosia e Cerami. Fu costituita a protezione di una dorsale parallela ai monti Nebrodi e racchiude un ambiente naturale caratterizzato da una notevolissima biodiversità naturale. Culmina nelle cime dei monti Sambughetti, 1559 m. s.l.m., e Campanito, 1514 m. s.l.m., le più alte della provincia. Contiene ambienti naturali anche molto diversi fra di loro: pascoli montani, laghetti, piccole zone umide densamente popolate di fauna e flora specializzate, uno dei lembi di faggeta più intatti di tutti i monti Nebrodi, la querceta del bosco della Giumenta, e la sughereta di monte Coniglio. Il paesaggio risulta pertanto particolarmente suggestivo e per tanti versi simile a quello delle montagne dell’arco alpino, costituendo un unicum nell’entroterra isolano. Si raggiunge percorrendo la statale 117 fino al Km 29 svoltando poi a sinistra all’altezza di un cartello stradale che riporta l’itinerario da percorrere.

 
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15/11/2009 21:15
 
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Ragazzi abbiamo una provincia davvero stupenda.
Spero di aver attirato la vostra attenzione , fatevi vivi in tanti , spero che nel giro di un anno massimo riusciamo a mettere su un bel club ciao a tutti...

 
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28/11/2009 12:36
 
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Ragazzi cosa ne pensate è o non è bellissima la nostra terra?
chi ha consigli su posti itinerari ecc si faccia vivo ciaoo

 
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30/11/2009 08:08
 
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Ciao Dared, intanto hai catturato la mia di attenzione, complimenti per il tuo notevole contributo giornalistico e fotografico!
E' risaputo quanto fosse bella la vostra terra, noi vi seguiamo con attenzione e siamo pronti a partire qualora seguissero fatti concreti e interessanti. [SM=x963954]

 
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30/11/2009 19:30
 
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Re:
l'accadico, 30/11/2009 8.08:

Ciao Dared, intanto hai catturato la mia di attenzione, complimenti per il tuo notevole contributo giornalistico e fotografico!
E' risaputo quanto fosse bella la vostra terra, noi vi seguiamo con attenzione e siamo pronti a partire qualora seguissero fatti concreti e interessanti. [SM=x963954]



Grazie veramente riesci ad invogliarmi ed incoraggiarmi sempre di più, spero possa concretizzarsi tutto presto, molto presto.
Grazie e ciaooo [SM=x963959]



 
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01/12/2009 07:26
 
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Re: Re:
dared_evil74, 30/11/2009 19.30:



Grazie veramente riesci ad invogliarmi ed incoraggiarmi sempre di più, spero possa concretizzarsi tutto presto, molto presto.
Grazie e ciaooo [SM=x963959]






[SM=x963953] [SM=x963953] [SM=x963953]

 
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04/12/2009 00:45
 
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;)

 
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13/12/2009 10:12
 
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presto caricherò nuove foto e nuovi itinerari . buona domenica a tutti.

 
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20/12/2009 15:04
 
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IL CLIMA DELLA SICILIA: il racconto mitologico afferma che un giorno di primavera il Dio Plutone, re del mondo sotterraneo e fratello di Giove, sbucò in Sicilia dal lago di Pergusa; e rimase colpito dalla visione che apparve ai suoi occhi: in mezzo ai prati, la giovane Proserpina, assieme alle ninfe che la accompagnavano, raccoglieva fiori variopinti e profumati. Vederla, innamorarsene e rapirla, fu tutt’uno per Plutone; e se la portò giù agli inferi. Il ratto fu cosi subitaneo, che nessuno seppe dare indicazioni alla madre Cerere, che per tre giorni e tre notti ricercò Proserpina, per tutta la terra, facendosi luce di notte con un pino da lei divelto e acceso nel cratere dell’Etna. Alla fine dei tre giorni d’inutili ricerche, Cerere si adirò e cominciò a far soffrire gli uomini, provocando siccità, carestie e pestilenze. Gli uomini allora si rivolsero a Giove, supplicandolo di trovare una soluzione; e Giove risolse il problema, decidendo che Proserpina stesse per otto mesi, da gennaio ad agosto, sulla terra assieme alla madre; e per quattro mesi da settembre a dicembre, sotto terra col marito Plutone, determinando così l’alternanza di due sole stagioni nel clima della Sicilia.


 
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23/12/2009 22:29
 
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Auguri di vero cuore a tutti i Siciliani, a tutti gli Ennessi , e a tutte le persone che entrano ed escono da questo forum...
Buon Natale e un Prosperoso Anno Nuovo sotto ogni aspetto..
Auguri!!!

 
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17/01/2010 22:14
 
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Presto inserirò altre informazioni della nostra bella Sicilia
Ragazzi non esitate ad inserire anche voi tutto quello che di bello abbiamo...
Ciao a tutti.

 
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13/02/2010 09:59
 
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C'è nessuno!!!

 
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